La tematica dei sensori anti abbandono è, senza ombra di dubbio, una delle più dibattute nell’ultimo periodo. Specialmente dopo l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale lo scorso 7 Novembre. Massimo Gualtieri ci aiuta a districarci meglio tra le mille informazioni che circolano a tale riguardo.

Esperto di sicurezza in auto per i bambini, Massimo – che cura con grande passione la pagina facebook MammeNanne – si è mostrato molto disponibile nel rispondere alle nostre domande per cercare di chiarire alcuni dubbi.
Potresti aiutarci a fare chiarezza sui dispositivi anti abbandono? Quali tipi di sensori esistono?
Per quanto concerne i sensori separati dal seggiolino ne esistono di due tipi: Sensore con collegamento Bluetooth e Sensore senza collegamento Bluetooth.
Sensori Bluetooth
Ne esistono due versioni principali:
- Universali (come Tippy e Tata) applicabili a qualsiasi seggiolino;
- Sensori specifici per marchio (come ad esempio Ally Pad di Inglesina, Baby Guard di Foppapedretti o il sensore di Be’ Safe).
Sono tutti cuscinetti che vengono appoggiati sulla seduta del seggiolino e tramite Bluetooth si connettono al cellulare. Qualora il genitore si allontanasse più di 15 metri dal sensore del bambino, questo fa suonare un allarme sul cellulare che se non fermato (entro circa 40 secondi) invia a due o più numeri di emergenza le coordinate del bambino.

Molto simile – ma si applica in maniera diversa – il sensore a marchio Chicco. Il principio è simile ai precedenti ma il sensore è una scatolina che si applica agli spallacci del seggiolino auto. Questo, però, va attivato quando si mette il bambino sul seggiolino e disattivato quando scende. È il prodotto più economico sul mercato.
Sensori senza Bluetooth
Esistono prodotti tipo Remmy o Baby Bell, dove il sensore viene collegato tramite accendisigari senza la necessità di App, smartphone e Bluetooth. Entrambi avvisano il genitore appena si spegne l’auto, una volta arrivati a destinazione, tramite un segnale sonoro e visivo (luce rossa o verde).
Nel caso di Baby Bell si ha l’opzione di poter collegare tramite App il cellulare all’accendisigari, in modo che possa avere anche un secondo allarme tramite Bluetooth simile a quello dei sensori citati in precedenza.

Per quanto riguarda l’allarme con Bluetooth, occorre avere credito nel cellulare?
No, il sistema invia a proprio carico, tramite geolocalizzazione, il messaggio.
Può essere dannoso a contatto con i bambini?
No. John Moulder, biologo esperto di radiazioni dell’università del Wisconsin, spiega che:
“La potenza impiegata nel Bluetooth è semplicemente troppo bassa per danneggiare qualsiasi tessuto biologico con i meccanismi che conosciamo al momento”.
Quali dispositivi scegliere tra quelli con o senza Bluetooth?
Ricordiamo che scegliere un dispositivo è molto simile a scegliere un seggiolino auto. In questo caso bisogna sempre valutare:
- esigenze;
- abitudini;
- seggiolino auto su cui va applicato.
A quanto pare basta una semplice autocertificazione dell’azienda per dichiarare omologato il sensore. Ma questo è sufficiente? Può un sensore compromettere la sicurezza del seggiolino?
Come previsto dal Decreto Ministeriale, è sufficiente un’autocertificazione da parte dell’azienda produttrice di sensori che si assume la responsabilità di dichiarare il suo prodotto conforme a quanto richiesto dal DM.
Tutti i sensori ad oggi sul mercato hanno fatto, anche se non previsto dal Decreto, dei test presso istituti indipendenti per verificarne l’interazione con un seggiolino. In ogni test questi sensori sono stati dichiarati ininfluenti sulle caratteristiche tecnico-costruttive e di omologazione del seggiolino su cui viene applicato.
Inoltre occorre specificare che l’azienda produttrice del sensore si assume la responsabilità di dichiarare il suo sensore compatibile con tutti i seggiolini. Ad oggi non esiste e non esisterà un’obbligazione effettiva perché non prevista dal DM e non voluta per la tutela del libero mercato da parte della Commissione Europea.
Pensi che in futuro i sensori attualmente in commercio potrebbero essere considerati inadeguati o credi che essi soddisfino già in toto le richieste del Decreto?
Credo che, in futuro, i sensori potrebbero già essere inseriti all’interno dell’abitacolo (vedi Hyundai). Certamente sarà interesse delle aziende italiane produrre sistemi sempre più affidabili e possibilmente integrati ai loro prodotti.
Pare che la motorizzazione vigilerà sul mercato solo a partire da Luglio 2023… Ci auguriamo possano cominciare prima, perché il Ministero ha dato il suo benestare per quello che ad oggi è sul mercato, ma certamente una torta così ghiotta chiamerà altri produttori a creare nuovi dispositivi che a quel punto potrebbero realmente non essere troppo conformi al DM.
Al momento i magazzini sono out of stock e i genitori sono iscritti a lunghe liste d’attesa. Ciò non comporta una maggiore confusione in caso di controlli o incidenti?
Il caos è stato generato dalla stampa e dai social. È assurdo che le direttive del Ministero siano meno condivise e lette di articoli scritti da blogger che fino a una settimana fa parlavano di cucina e abbigliamento. Bisogna rivedere il modo in cui ci approcciamo ai social: non sempre un articolo con tante condivisioni è affidabile.
Il Ministero ha sempre confermato che l’entrata in vigore dell’obbligo sarebbe stata il 7/11… eppure vi era la forte convinzione da parte dell’opinione pubblica che fosse il 6 Marzo.

Noi di Mamme Nanne abbiamo più volte spiegato che tramite una circolare di Luglio si era già detto che i 120 giorni sarebbero comunque partiti dal 1 Luglio: chi ci ha ascoltato è riuscito a prendere il sensore in tempo.
Il Ministero sta studiando una Moratoria per spostare le sanzioni. Ahimé M5S e PD non sono concordi sui tempi, quindi ad oggi non è ancora in vigore.
Quello che noi chiediamo come Mamme Nanne è quello di spostare oltre alle sanzioni anche l’obbligo. Mi meraviglia il fatto che tutti parlino delle sanzioni e nessuno dell’obbligo… Ricordiamoci che se l’obbligo rimane in vigore in caso di incidente il vigile nel verbale dovrà dichiarare il seggiolino non a norma.
Tralasciando il discorso sensori, in tema di sicurezza auto c’è qualche consiglio che vorresti dare a noi mamme?
Il consiglio è sempre quello di studiare tanto e affidarsi a mani esperte. Ricordiamo che parliamo della vita di un figlio: il bene più prezioso che si possa avere e desiderare.
Credo che la nostra battaglia affinché i corsi e la cultura dei seggiolini vengano inseriti in maniera precisa e dettagliata anche nei corsi preparto è fondamentale per formare e informare i neogenitori. A volte si ha la sensazione che scegliere un seggiolino sia molto facile, senza però considerare che per una scelta corretta sarebbe bene guardare i test indipendenti, metterli poi in relazione a peso, altezza, mesi e esigenze del bambino, nonché con la compatibilità della propria auto e delle proprie esigenze, economiche e non. Molti italiani non sanno che i seggiolini hanno una scadenza… Bisogna percorrere questa strada con una mentalità diversa, altrimenti il rischio di sbagliare è troppo alto.

Ringraziamo Massimo per la grande disponibilità e professionalità dimostrata. Ma soprattutto per l’infinita passione e attenzione che mette nell’affrontare una tematica così importante: la sicurezza dei bambini in auto.