Da qualche giorno circola una notizia che, in qualche modo, ha tuonato all’interno del mondo del babywearing.
L’azienda più famosa (quasi sicuramente) in questo campo, la Baby Tula, ha deciso di dare un’opportunità alle famiglie di esplorare il “fronte mondo” realizzando un nuovo marsupio adatto allo scopo: Tula Explore Baby Carrier.

Immediate sono state le reazioni dei followers della Baby Tula che hanno criticato aspramente la scelta dell’azienda di pubblicizzare la posizione “fronte mondo” (ovvero con bimbo rivolto verso la strada) che lascia il bambino in balia di tutti gli stimoli esterni senza dargli la possibilità di appoggiarsi a chi lo porta (il papà, la mamma e così via) e di addormentarsi se eccessivamente stimolato (vedi Babywearing e benessere del bambino: i marsupi ergonomici).
La Tula viene così accusata di essersi venduta al dio denaro e di aver dimenticato l’obiettivo principale: il benessere dei bambini.
Altrettanto immediata è stata, ovviamente, la replica dell’azienda che tiene a precisare di aver voluto soltanto dare alle famiglie un’opportunità in più per sperimentare il babywearing, rispondendo ai propri followers che spesso ne avevano fatto esplicita richiesta.
A questa motivazione, la Tula aggiunge un altro punto: non vuole affatto promuovere il “fronte mondo” ma vuole dare la possibilità a molte famiglie di sperimentare anche questa posizione anche se solo per poco tempo durante il giorno.
A questo punto sorgono spontanee alcune domande.
- Che l’unione tra Ergobaby e Tula abbia in qualche modo inciso su questa scelta?
- Si tratta davvero di una scelta puramente commerciale o si sta rivalutando la posizione “fronte mondo”?
- Chi è disposto a spendere un centinaio di dollari per un marsupio il cui uso è comunque del tutto limitato a pochi minuti giornalieri?
Si tratta ovviamente di scelte aziendali con cui la Tula dovrà fare i conti.
Continuerà ancora ad essere scelta dai tanti sostenitori del babywearing?
Certamente sarà il tempo a dirlo…
