La Befana tra qualche giorno arriverà nelle nostre case. Ma chi è questa vecchietta? E qual è la sua storia? Scopriamolo insieme!
La parola Epifania deriva dal greco ἐπιφάνεια (manifestazione) da cui, a sua volta, deriva la parola Befana.
La Befana è raffigurata da una vecchia con il naso grosso ed adunco, i vestiti rattoppati e sporchi di fuliggine, il mento pronunciato, una bocca con pochi denti, i capelli bianchi o grigi, e, certe volte, con un cappello appuntito, simile a quello delle streghe.
Nella tradizione, dopo il Natale e il Capodanno, arriva una vecchina brutta ma simpatica, che porta tanti dolci ai bambini che si sono comportati bene, e carbone a chi, invece, è stato birichino, volando sulla sua scopa per i tetti di tutto il mondo la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
Le origini cristiane di questa festa si collocano nell’anno della nascita di Gesù Bambino.
I Re Magi (Melchiorre, Baldassarre e Gaspare), che andavano alla grotta per portare al neonato oro, incenso e mirra, si fermarono a chiedere indicazioni ad una vecchina che non seppe aiutarli. Allora le chiesero se voleva andare con loro a salutare Gesù, ma la vecchina si rifiutò di seguirli. Pentitasi di non essere andata con loro, si mise in viaggio per seguirli e distribuì doni a tutti ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Da allora, lei per redimersi, continua a portare doni a tutti i bambini.
In realtà non si sa con certezza da dove derivi questa festa, sicuramente, però la Befana comincia a dar traccia di sé intorno al 1200. Forse l’Epifania deriva da elementi folcloristici precristiani, relativi all’inizio dell’anno, o forse è collegata a riti romani Sigillaria, in onore del Dio Giano (da cui probabilmente deriva la parola gennaio) e della dea Strenia (da cui deriva la parola strenna). In varie parti del mondo il suo culto è associato sia alla dea genitrice primordiale che alla dea antenata custode del focolare.
Secondo alcuni studiosi la parola Epifania nel corso del tempo, in particolare in Toscana, è stata modificata dalla lingua locale in Befania e poi Befana. A Firenze nel 1400 si usava festeggiare l’Epifania rievocando l’ultima tappa del viaggio dei Magi con cortei-processioni spettacolari, ma con ridotta valenza religiosa.
È usanza in alcune parti dell’Italia e del mondo, bruciare il 6 gennaio un fantoccio raffigurante una vecchia, che racchiude in sé due facce della stessa medaglia, passato e futuro: bruciare il fantoccio, indica distruggere e liberarsi del vecchio, per essere pronti ad accogliere il nuovo.
In Italia, la tradizione vuole che i bambini mettano le loro calze accanto al camino, e che la Befana venga durante la notte tra il 5 e il 6 Gennaio per riempirle di ogni tipo di leccornia, o nel caso più spiacevole, di carbone. Tuttora, questa è una festa molto sentita, e l’usanza di regalare calze piene di dolciumi ai bimbi è praticata.

La Befana nel mondo
- FRANCIA: nel giorno dell’Epifania si usa fare un dolce speciale all’interno del quale si nasconde una fava, chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.
- ISLANDA: il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, poiché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. I festeggiamenti iniziano con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). Tutto ha fine con un falò e fuochi d’artificio.
- SPAGNA: la sera del 5 gennaio i bambini attendono i doni dei Re Magi e mettono davanti alla porta un bicchier d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa. In molte città si tiene un corteo durante il quale i Re Magi sfilano per le vie su dei carri riccamente decorati.
- GERMANIA: le persone di religione cattolica vanno a messa ma il 6 gennaio non è un giorno festivo, si lavora come al solito e i bambini vanno a scuola.
- ROMANIA: i bambini attendono l’arrivo dei re Magi e il 6 gennaio propongono racconti in cambio di qualche spicciolo.
- UNGHERIA: i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.
- RUSSIA: torna protagonista una figura simile alla nostra Befana, chiamata “Babuschka”, una vecchietta che, accompagnata da un certo Padre Gelo, distribuisce regali a tutti i bambini.
Siete pronti allora ad accoglierla??? Non dimenticate di appendere le calze dei vostri bimbi!
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!
